14 – Sentirsi normali

 

Khalfani: “Edjo, sentimi bene. Per girare con me per Tebe sarebbe meglio che indossassi degli abiti meno appariscenti. Vieni a casa mia. Lì troveremo certamente qualche vestito di Issa”.

 

Edjo [indossando un abito di Issa e rivolgendosi a Khalfani con un sorrisetto un po’ imbarazzato]: “Come mi sta?”

 

Khalfani: “Stai molto bene. Meglio ancora che con i vestiti regali”.

 

Edjo [arrossendo]: “Grazie…”

 

Khalfani: “Ecco che arrivano i miei amici, Neith e Ngozi. Vieni che te li presento”.

 

Neith e Ngozi: “Molto piacere, come te la passi?”

 

Edjo [sempre più imbarazzata]: “Tutto bene, grazie”. [Tra sé e sé]: “Certo che questi tipetti mi trattano proprio bene anche se non sanno chi sono… è proprio strano”.

 

Khalfani: “Ragazzi, andiamo al solito posto”. [Indicando l’alto palazzo:] “Da lassù potremmo ammirare il sole che illumina il deserto. Si racconta che la luce indichi giusto quel solco che è una strada, proprio quella che gli dei percorrono ancora oggi per attraversare l’intero Egitto”.

 

Edjo: “La vista da qui è magnifica. E quel solco, la strada degli dei … Nessuno me ne aveva mai parlato”.

 

Khalfani: “Sono contento che tu sia entusiasta: ora però è tardi devo portarti a casa”.