Salama: “Adesso che non c’è nessuno, venite con me! Gahiji, sposta quelle anfore e quei tappeti, subito!”
Anippe e Issa: “Una grotta? Cosa c’è dentro? Ma non si vede niente: è tutto buio!”
Salama: “Portate pazienza e seguitemi”.
I ragazzi insieme: “Ohhh!”
Salama [indicando i disegni]: “Avete visto. Ecco le raffigurazioni di com’era l’Egitto un tempo. Quella terra di splendori, ricchezze e pace. Quei ricordi che tutti voglio cancellare: le acque del fiume significavano vita e serenità. In questa grotta c’è l’ultimo brandello di memoria. Dobbiamo proteggerla”.
Anippe [tra sé e sé]: “Issa aveva ragione. Sentivo che aveva ragione”. [Poi davanti a tutti:] Non avevo mai visto nulla di simile, nonna!”
Issa [rivolta a Khalfani]: “E’ come raccontavano mamma e papà. Avevano ragione di portarci nella capitale”.
