Seb: “Su, ragazzi! Non manca tanto. Guardate, in lontananza la potete già vedere”.
Issa e Khalfani: “Sì, è vero!”.
Umm: “Avete visto. Vostro padre ed io avevamo ragione: già da qui ho la sensazione che per voi ci saranno grandi occasioni”.
Khalfani [verso Issa]: “Mamma e papà sono sempre troppo sicuri. Temo che gli abitanti della città non ci accoglieranno: in fondo siamo degli stranieri e non abbiamo nulla da offrire se non questi due buoi e questo carro malconcio”.
Issa [al fratello]: “Khalfani, ci risiamo. A Tebe nessuno ci metterà in disparte. So che ci sono tantissimi luoghi da visitare e persone da incontrare. Guardate, siamo arrivati!”.
Khalfani: “Sorella mia, hai ragione. Cercherò di vedere il ‘bicchiere mezzo pieno’… Wow! È questa Tebe?”
Umm: “Adesso buoni e lasciate fare a me e papà”.
Seb [rivolgendosi a un gruppo di persone]: “Scusate, sapete indicarci dove poter ammirare il fiume Nilo?”
Gruppo di persone: “Straniero, che vai cianciando! Cosa cerchi? Di che fiume parli? Qui non ci sono corsi d’acqua” [e il gruppetto si allonta dal carro dicendo sottovoce che i quattro erano sicuramente degli sprovveduti se non dei pazzi].
Issa: “Mamma, papà! Qui la gente è davvero triste: guardateli negli occhi. E poi non c’è nulla in giro: vedo tanta povertà. [Poi rivolgendosi a una ragazza più o meno sua coetanea:] “Scusa, ma il fiume dov’è?” [La ragazza fugge impaurita dall’impeto dei Issa].
Khalfani: “Issa, ho parlato con dei ragazzi del posto. Mi sembrano simpatici: basta non tirare fuori la questione del fiume…”
Issa [tra sé e sé]: “Strano. Strano davvero: devo saperne di più. Domani proverò a cercare notizie più precise”.
Umm e Seb [verso i figli]: “Abbiamo trovato un alloggio, venite”.
