22 – FRATELLO E SORELLA


 

Fatta un po’ di colazione si misero in cammino. Fu una giornata tranquilla facilitata dal caldo meno forte, dall’aver trovato della cacciagione e un’oasi dove potersi abbeverare e fare scorta di acqua che stava esaurendo. La sera intorno al fuoco Anippe chiese a Khalfani di potergli parlare un po’ in disparte. Gahaiji era un po’ imbronciato, non riusciva a non far capire che era geloso e che gli sarebbe piaciuto essere proprio lui in quel momento con la ragazza. Anche Edjo ci rimase un po’ male, a ella sarebbe piaciuto essere sola insieme a Khalfani. Issa che era molto cresciuta da quando erano arrivati a Tebe, grazie al fratello e agli insegnamenti di nonna Salama, capì la situazione e si avvicinò a Gahaiji facendogli capire che i due erano semplicemente fratello e sorella. Il ragazzo la guardò con aria sorpresa: era l’unico che ancora non aveva capito la spiegazione degli ultimi disegni della caverna della profezia. Issa con pazienza spiegò tutto di nuovo anche a Edjo. Al termine del racconto, si avvicinò all’orecchio di Gahaiji e gli disse che in confidenza Anippe gli aveva rivelato che provava un qualcosa di tenero e non solo di amicizia verso di lui. Il ragazzo diventò color rosso paonazzo. Poi Issa si avvicinò a Edjo dicendole che il fratello la trovava molto carina. Anche quest’ultima arrossì. I due erano davvero contenti, mentre Issa era felice perché due piccole bugie avevano appianato la tristezza. Ma erano davvero bugie? Nel frattempo, allontanatisi un po’, i due fratelli cominciarono a conversare. Anippe faceva fatica a esprimere i suoi sentimenti a colui che in tutto e per tutto era un nuovo fratello. Seppur più giovane, Khalfani senza dire una parola abbracciò forte la sorella e poi le rivelò che le sorprese che gli dei stavano riservandogli erano davvero fantastiche. Proseguì dicendo che aveva le due sorelle migliori che potesse desiderare: qualsiasi cosa potesse capitare d’ora in poi, spiegò che la avrebbero vissuta insieme. Inoltre, se quello che la nonna aveva detto era vero, sarebbe stato per il bene di tutto l’Egitto perché questo è il destino di coloro che sono stati scelti dagli dei per condurre il popolo. Finito il discorso condito con un po’ di pianti fecero ritorno all’accampamento.