La famiglia di Issa e Khalfani era in tutto e per tutto normale: Seb e Umm erano genitori premurosi ma anche liberi di far nuove esperienze e non rassegnati alla povertà del loro villaggio. Inoltre Issa era una forza della natura: era una giovane che eccelleva in tutto e in particolar modo nel cacciare e nelle attività fisiche. La sua forza la portava sempre a sognare un futuro migliore rispetto alla povertà di prospettive del loro villaggio. Khalfani era meno irruente ma pieno di capacità umane e spirituali. Egli era un punto di riferimento per tutti i ragazzi del villaggio e un po’ anche degli adulti. Con questi presupposti nessuno si sorprese della decisione di entrambi di lasciare il villaggio per andare nella capitale dando così la possibilità ad Issa e Khalfani di esprimersi nel migliore dei modi. E poi immaginare il viaggio: quanto sarebbe stato maestoso il fiume Nilo di cui tutti coloro che passavano dal loro piccolo villaggio decantavano le lodi per la maestosità e la ricchezza che portava per tutto l’Egitto? Presa la decisione, passarono pochi giorni prima di partire. Giusto il tempo di radunare le poche cose e di salutare i parenti. I ragazzi fecero più fatica a lasciare i propri amici. Nel villaggio, tutti li ammonivano a non dimenticare la propria terra natia un giorno divenuti celebri nella capitale. Il giorno della partenza, il distacco fu molto difficile. Ad un certo punto, come di consueto, Issa prese in mano la situazione: salutò tutti e promise di non dimenticare nessuno, specialmente quando avrebbero avuto la possibilità di fare del bene a tutti. Partirono così dal loro villaggio verso Tebe su di un piccolo carro trainato da due buoi.
