7 – UN ATTENTO ASCOLTO


 

La nonna ascoltò per tutto il tempo con attenzione Anippe senza mai interromperla una volta. Ma poi volle ascoltare dalla voce dei fratelli la loro storia e il perché che li aveva spinti ad approdare nella capitale. Incominciò a parlare Issa con il fuoco che sempre la animava: nonostante fosse in un ambiente nuovo, molto diverso dal suo, e stesse parlando con una persona anziana e agiata, cominciò a spiegare e a descrivere sogni, speranze e le delusioni come se stesse parlando a una di famiglia. La vecchia era divertita e partecipe del racconto. Issa sapeva veramente attrarre nel suo raccontò le persone che la ascoltavano. Poi la nonna volle sentire anche la voce del fratello. Allora intervenne anche Khalfani che, confermando tutto quello che aveva detto Issa, aggiunse come fosse rimasto sorpreso non dalla povertà della gente ma che i loro occhi erano senza speranza, come se mancasse a loro qualcosa che non sapevano, che avevano dimenticato e non sapevano richiedere. Quando sentì le parole del ragazzo la nonna cominciò a piangere specialmente alla parola “sorgente di speranza e di vita”. Si riprese e incominciò a dire qualcosa, ma subito la interruppero. La servitù venne a comunicare che la principessa era attesa per pranzo a casa. La vecchia Salama mandò bruscamente via i servi dicendo che la nipote avrebbe pranzato da lei e che da ora in poi non voleva essere assolutamente disturbata fino al prossimo ordine. Disse tutto questo tenendo il bastone in mano brandendolo nell’aria, quasi a dimostrare che era disposta ad usarlo se qualcuno avessero disubbidito.